"Partendo dal fatto che per la mentalità e la spiritualità giapponesi non ha molto senso parlare del tempo in termini cronometrici, di misura oggettiva, dato che esso non ha inizio né fine, si può affermare che ciò che conta è invece la qualità dell'istante, l'intensità con cui lo si vive.
Per questo negli Anime ci si ritrova spesso dinnanzi a momenti "eterni", in cui il tempo della narrazione coincide con quello dell'emozione, così che quanto più questa è intensa tanto più l'attimo si estende, fino a porsi fuori dal tempo, in un fermo immagine, in una panoramica, in una dissolvenza."
(Il linguaggio degli Anime – sulla Dilatazione Temporale)
Il Giappone è realmente un altro mondo.
Fermo agli incroci mi perdevo a guardare la gente, affascinato, incuriosito.
E la curiosità era reciproca - non passavo inosservato.
Fotografare è stato un modo per alimentare questa vicendevole curiosità.
Mi sono trovato quindi ad aspettare i momenti, le persone, gli sguardi, e finiva sempre con un saluto, un ringraziamento, e prove di dialoghi impossibili
Queste foto sono quindi solo un istante di questa curiosità, di questo dialogo, delle emozioni che provavo in quel momento.
Ognuno di questi scatti ha un prima e un dopo, di ogni foto potrei raccontare la sua piccola storia.
La maggior parte delle foto sono state scattate a Tokyo.
Più precisamente a Shinjuku, e a Kabukichō, il quartiere a luci rosse più pudico e illuminato che abbia mai visto.